domenica 31 gennaio 2010

Come essere seduto vicino a Dio


"La gente pensa che essere uno degli All Blacks sia come essere seduto vicino a Dio. Ma non è così. E' solo sport" (Jerry Collins, intervista alla BBC)

sabato 30 gennaio 2010

Ancora un grave infortunio per Ali Williams


Il suo ritorno all'attività agonistica non poteva essere più cudele. Rottura del tendine d'Achille: la stessa grave lesione, e allo stesso piede, che lo aveva tenuto fermo per tutto il 2009. E' durato solo 4 muniti il match di precampionato (pre-Super 14) di Ali Williams ad Auckland con i suoi Blues prima del nuovo grave infortunio. Il fortissimo seconda linea 28enne (2.02 x 112 kg), che vanta al suo attivo 61 caps con gli All Blacks, sarà operato agli inizi delle prossima settimana. Dovrà stare fermo almeno 6 mesi, ma probabilmente perderà l'intera stagione. Graham Henry, il coach degli ABs, gli ha già fatto sapere che lo aspetta nel 2011, l'anno dei Mondiali in Nuova Zelanda.

venerdì 29 gennaio 2010

Una volta eravamo guerrieri


Il trailer del film di Lee Tamahori.

giovedì 28 gennaio 2010

Auckland vista dall'alto


Auckland vista dall'alto, fotografata dall'elicottero da Neemia Tialata.

mercoledì 27 gennaio 2010

Mils Muliaina!


Ed è proprio Mils Muliaina - vittima incolpevole dello scherzaccio del post precedente - il terzo All Black, insieme a Ma'a Nonu e Isaac Ross, in lizza per la "Meta dell'anno 2009" dell'International Rugby Players' Association, con la seconda delle cinque mete con le quali gli ABs hanno travolto a Marsiglia la Francia 39-12 lo scorso 28 novembre. Ancora pochi giorni e conosceremo il vincitore del prestigioso riconoscimento.

martedì 26 gennaio 2010

Scherzi da All Blacks

http://twitvid.com/0E8DB

Ngapuhi Festival!


"Five days of fun and celebration"! Prende il via a Kaikohe, nell'estremità settentrionale dell'Isola del Nord, Ngapuhi Festival, l'appuntamento biennale che celebra la cultura, l'arte e lo sport di Ngapuhi, il più popoloso iwi di Aotearoa. L'iwi è una sorta di insieme di tribù ed è una delle entità fondamentali, la più vasta, della società maori. Il festival dura fino al 1° febbraio. Per chi volesse partecipare, o semplicemente saperne di più, ngapuhifestival.tepahi.com

lunedì 25 gennaio 2010

"My name is Jonah Lomu and this is my story"


"Ogni tanto il dolore ci fa compagnia, ma dura poco. Invece la gloria dura tutta la vita"(Jonah Lomu).

domenica 24 gennaio 2010

Qualcuno ha dimenticato gli stivali di gomma


Gli All Blacks Cory Jane e Ma'a Nonu provano il campo prima del match di pre-campionato tra Wellington Hurricanes e Auckland Blues nel piccolo centro rurale di Mangatainoka, a 150 km da Wellington. Cory Jane chiede aiuto a Ma'a Nonu per non inzaccherarsi troppo...L'incontro, giocato sabato 23 gennaio, è finito 19-17 per i Blues, davanti a un pubblico strabocchevole - per il piccolo stadio della cittadina -di 9.000 persone, incuranti della pioggia battente. La foto è tratta da Twitter ed è di Neemia Tialata, che l'ha postata col commento: "Uno sciocchino si è dimenticato gli stivali di gomma". Gli All Blacks Neemia Tialata, Cory Jane e Ma'a Nonu, insieme a Rodney So'oialo, Andrew Hore, Hosea Gear, Piri Weepu, Conrad Smith, Tamati Ellison e Jason Eaton, sono le colonne dei Wellington Hurricanes. Va detto che per l'occasione solo Gear, Weepu ed Eaton, entrato dalla panchina e autore di una meta, sono scesi in campo. Tra i Blues buona prestazione di Joe Rokocoko, in panchina Anthony Boric e Jerome Kaino.

sabato 23 gennaio 2010

Omaggio a Jonah Lomu


"Dont' cry...It's only teenage wasteland" ("Baba O'Riley", The Who)

venerdì 22 gennaio 2010

31 ottobre 1999: Jonah Lomu scatena la nèmesis degli Dei


Dicevano i Greci che gli Dei sono invidiosi della bellezza e del successo degli esseri umani. Agli uomini è vietato essere troppo belli, troppo potenti o troppo felici, è probito cioè avvicinarsi alla condizione che è propria degli Dei. E quindi li puniscono ferocemente (nèmesis) quando si illudono di essersi avvicinati a loro (ubris).
31 ottobre 1999, Twickenham, Londra. La semifinale di Coppa del Mondo è iniziata da 25 minuti quando Jonah Lomu segna alla Francia una delle mete più spettacolari ed emozionanti della storia del rugby. Quando è ormai vicino alla linea di meta, sono 6 i Francesi che gli si aggrappano per tentare di placcarlo. Inutilmente. Il campione tongano (e non maori...) schiaccia al di là della linea bianca. Questa meta, destinata a entrare nella leggenda e a restarci per sempre, sembra il prologo dell'ennesimo trionfo dei Tutti Neri. I bookmakers quotavano 1-20 la sconfitta degli All Blacks, che quattro mesi prima avevano travolto i Francesi 54-7. E invece è l'inizio di una delle vittorie più epiche del XV de France, che alla fine, dopo essersi trovato sotto 24-10 al 5° del secondo tempo, trionferà 43-31 con un incredibile parziale di 33 a 7. Va detto che la nemesis degli Dei del rugby pochi giorni dopo si abbatterà anche sulla Francia. I Transalpini, erroneamente convinti di essere diventati i signori del mondo (ubris...), perderanno nettamente (35-12) la finale con gli Australiani.
Se dunque c'è un essere umano che si è avvicinato agli Dei per forza, bellezza e successo, questo uomo è senza dubbio Jonah Lomu. 1.96 x 130 kg, l'ala degli All Blacks, con i quali ha totalizzato 63 caps e 185 punti, è considerata uno dei più forti giocatori di tutti i tempi. Sarà per questo che gli Dei non solo non gli hanno mai concesso la gioia di diventare campione del mondo, ma nel 2003, a soli 28 anni, quando la sua fama oscurava la celebrità dei campioni del calcio e dell'NBA, l'hanno costretto ad interrompere la carriera nel suo momento più fulgido e ad anni di sofferenze, vittima di una gravissima malattia ai reni che ha rischiato di lasciarlo per sempre invalido su una carrozzella. Oggi Lomu, 3 mogli e un'infanzia difficile nei sobborghi di Auckland, a 35 anni suonati, e con un rene in meno, è tornato a giocare, in una squadra di terza divisione del campionato francese vicino a Marsiglia.

giovedì 21 gennaio 2010

L'eleganza di Lomu


"Nei miei ricordi l'haka era una specie di danza un po' grottesca che i giocatori della squadra neozelandese fanno prima della partita. Tipo un'intimidazione da scimmioni. E nei miei ricordi, poi, il rugby era un gioco pesante, con dei tizi che si buttano di continuo nell'erba e si rialzano per cadere di nuovo e ributtarsi nella mischia tre passi più in là (...). Quando i giocatori neozelandesi hanno cominciato il loro haka, ho capito. Tra loro c'era un maori (Jonah Lomu ndr), alto e giovanissimo. Era stato lui ad attirare il mio sguardo fin da subito, all'inizio senz'altro per la sua altezza, ma poi per il suo modo di muoversi. Un movimento stranissimo, molto fluido, ma soprattutto molto concentrato, intendo concentrato su se stesso. (...) Nessuno raggiungeva la perfezione del grande giocatore maori. Quando ha segnato la prima meta neozelandese papà è rimasto come inebetito, a bocca aperta, tanto da dimenticarsi la birra. Visto che tifava per la Francia si sarebbe dovuto arrabbiare, e invece ha detto: "Che giocatore". (Muriel Barbery, "L'eleganza del riccio"). Nella foto, Jonah Lomu.

mercoledì 20 gennaio 2010

"L'haka è una danza di guerra"


"L'haka è una danza di guerra. In passato, se qualcuno fosse rimasto fermo in piedi davanti all'haka come hanno fatto i Gallesi, sarebbe stato attaccato, ma noi giochiamo a rugby, e questo non possiamo farlo. La gente a casa è stata sicuramente ferita dal loro atteggiamento. Restare fermi come hanno fatto loro è un invito a scontrarsi e a combattere. La mia pressione del sangue si è alzata molto, ma poi mi sono calmato. Mi sono davvero arrabbiato" (Ma'a Nonu, 1.83 x 100 kg, ala e centro, 42 caps negli All Blacks, commenta il comportamento dei giocatori gallesi, rimasti fermi in piedi dopo l'haka prima di Galles-All Blacks del 22 novembre 2008. Gli All Blacks hanno vinto 29-9)

lunedì 18 gennaio 2010

"Cosa significa l'haka per me"


"Personalmente, quando sono là fuori, sul campo, eseguo l'haka sopratutto per me stesso, ma anche per la mia famiglia e per i miei amici. L'haka significa diverse cose per diverse persone, ma per me è un'occasione per portare dentro di me la mia famiglia e pensare a come siamo fortunati a indossare questa maglia nera"
(Rodney So'oialo, 1.90 x 107 kg, terza linea, 58 caps negli All Blacks - foto Zimbio).

domenica 17 gennaio 2010

sabato 16 gennaio 2010

La probabile origine del popolo Maori


Una ricostruzione delle probabili origini del popolo Maori e della genesi delle principali parole della lingua.
http://www.edesignz.co.nz/dictionary/Nga_Whakapapa_Kupu.htm

venerdì 15 gennaio 2010

Collins punisce Chabal


Nel secondo test match del giugno 2007 Jerry Collins punisce Chabal per i suoi duri interventi su Masoe e Williams rifilandogli un memorabile placcaggio. I Francesi perdono anche il secondo match con il pesantissimo punteggio di 61-10. Ma ai Mondiali (grazie a una meta viziata da un clamoroso in avanti) vinceranno loro...

giovedì 14 gennaio 2010

Incontri ravvicinati con Sebastien Chabal


Un terrificante tackle dell'orco (o caveman, come lo chiamano gli anglosassoni) Sebastien Chabal (1.91 x 108 kg) ai danni di Chris Masoe (1.83 x 106 kg) e una testata in faccia ad Ali Williams nel primo dei due test match giocati in Nuova Zelanda nel giugno 2007: galletti comunque schiacciati 42-11. Celebre scena delle boccacce dell'orco durante l'esecuzione dell'haka.

mercoledì 13 gennaio 2010

Isaac Ross!


Anche Isaac Ross (2.01 x 113 kg) è candidato alla meta più bella del 2009 dell'International Rugby Players' Association. Purtroppo la meta realizzata a Durban il 1° agosto da Isaac non è bastata a piegare i Boks che, vincendo 31-19 grazie a una prestazione monstre di Morne Steyn, hanno messo un'ipoteca sulla vittoria finale nel Tri Nations 2009.

martedì 12 gennaio 2010

"Sono solo un neozelandese alto"


Ali Williams - nella foto zimbio.com con Neemia Tialata e Mils Muliaina il 29 novembre a Twickenham- è rientrato da poco dagli Stati Uniti, dove si è recato per presentare la sua autobiografia "Ali's Book of Tall Tales". Diversamente da quanto gli accade ad Aotearoa, dove gli è difficile camminare per strada senza essere fermato da fans e tifosi, negli Stati Uniti Ali non è così popolare: "Sostanzialmente in America sono solo un neozelandese alto", ha detto in un'intervista a un giornale neozelandese il forte seconda linea All Black (2.02 per 112 kg, 61 caps nella squadra di coach Graham Henry). Quest'anno Ali Williams in pratica ha saltato tutta la stagione per due gravi infortuni, e la touche dei Tutti Neri ne ha sofferto parecchio...Nel 2010 però Ali - che ha fama di avere un carattere piuttosto estroverso, e anche un po' irascibile - è atteso al rientro. Per chi volesse saperne di più, ecco il link del suo sito ufficiale:
www.aliwilliams.co.nz

lunedì 11 gennaio 2010

Voci di ritorno in patria per il leone Hayman e Aaron Mauger


Si fanno sempre più insistenti le voci su un probabile rientro in patria per i due All Blacks Carl Hayman ed Aaron Mauger. Il capitano dei Newcastle Falcons (45 caps negli ABs) è in scadenza di contratto, ma il general manager del club Steve Bates sarebbe pronto a fare calte false pur di trattenere nella Guinness Premiership il formidabile pilone di Opunake.
Anche per il forte centro-ala dei Leicester Tigers (39 caps negli ABs)la nostalgia di casa si fa sentire. Per Hayman e Mauger il desiderio di tornare a giocare per gli ABs in occasione dei Mondiali 2011 potrebbe essere più irresistibile del fascino delle sterline inglesi. E visto che la fonte di queste notizie è allblacks.com, c'è motivo di ritenere che le probabilità di rivedere presto i due campioni ad Aotearoa non siano poche.

domenica 10 gennaio 2010

sabato 9 gennaio 2010

La meta di Ma' a Nonu vista dagli spalti


Ancora Australia-All Blacks 18-19: la meta di Ma'a Nonu, i calci di Carter e Giteau, l'esaltante difesa All Blacks nel finale a pochi metri dalla linea di meta, la disperazione aussie, tutto ripreso da uno spettatore sugli spalti. Straordinario l'effetto ambiente. C'è anche l'haka.

venerdì 8 gennaio 2010

In piedi, passa Ma'aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaNonu!


Una delle tre mete All Blacks in lizza come miglior meta del 2009 secondo l'International Rugby Players' Association. Ma'a Nonu, Tri Nations, Sydney, 22 agosto, Australia-All Blacks 18-19.

giovedì 7 gennaio 2010

Neemia compra casa a Waitarere Beach


Il grande Neemia Tialata - nella foto ci mostra un angolo del terreno acquistato - ci informa da Twitter che ha comprato terra e casa a Waitarere Beach, 100 km a nord-ovest di Wellington. Suo vicino di casa è Rodney So'oialo. E il bello è che nella stessa via hanno già comprato casa anche Jerry Collins e Tana Umaga!

mercoledì 6 gennaio 2010

Save the date: il 2010 degli ABs



Iveco Series - Test matches
12 Jun: All Blacks v Ireland, a Plymouth
19 Jun: All Blacks v Wales, a Dunedin
26 Jun: All Blacks v Wales, ad Hamilton

Tri Nations
10 Jul: All Blacks v South Africa, ad Auckland
17 Jul: All Blacks v South Africa, a Wellington
24 Jul: Australia v South Africa, a Brisbane
31 Jul: Australia v All Blacks, a Melbourne
07 Aug: All Blacks v Australia, a Christchurch
21 Aug: South Africa v All Blacks, a Johannesburg
28 Aug: South Africa v Australia, a Pretoria
04 Sep: South Africa v Australia, a Bloemfontein
11 Sep: Australia v All Blacks, a Sydney

Novembre/Dicembre
Wales-New Zealand, a Cardiff
Ireland-New Zealand, a Dublin
Scotland-New Zealand, ad Edinburgh
04 Dec: England-New Zealand, a London

martedì 5 gennaio 2010

"Nkosi Sikelel' iAfrika/E Ihowa Atua"



Se "E Ihowa Atua/God Save New Zealand" è cantato in due lingue, maori e inglese, "Nkosi Sikelel' iAfrika/Die Stem van Suid-Afrika", inno nazionale del Sudafrica dal 1997, è cantato in quattro lingue diverse: xhosa, sesotho, afrikaans e inglese. L'inno nazionale sudafricano inoltre ha un elemento di complessità in più, perchè è composto da due diverse strutture musicali. Ovvero, mentre l'inno di Aotearoa ha un'unica melodia, quello sudafricano è la fusione di due brani diversi, sia nel testo che musicalmente. È formato infatti dall'unione di due precedenti inni: "Nkosi Sikelel' iAfrika" e "Die Stem van Suid-Afrika". Il primo (il cui titolo, in lingua xhosa, significa "Dio protegga l'Africa") fu composto nel 1897 dal sudafricano Enoch Sontonga (1873 - 1905), e dal 1925 è stato l'inno dell'African National Congress (ANC): dunque, l'inno del movimento antiapartheid. Il secondo in afrikaans significa "Il richiamo del Sudafrica", e fu composto nel 1918 da C. J. Langenhoven. E' rimasto inno nazionale del Sudafrica dal 1936 al 1957 insieme a "God Save the King/Queen" (che come sappiamo è tuttora uno dei due inni ufficiali della Nuova Zelanda):nel 1995 "God Save the King/Queen" è stato sostituito da "Nkosi Sikelel'iAfrica" come secondo inno nazionale. Poi, nel 1997, Nelson Mandela ha fatto unire i due inni di Sontonga e Langenhoven in unico brano musicale. Per incasinare il tutto ulteriormente, aggiungiamo che Nkosi Sikelel' iAfrika è anche inno nazionale dello Zambia e della Tanzania...
In questo video l'esecuzione dell'inno sudafricano e di quello neozelandese - qui sottotitolati dai rispettivi testi - è avvenuta prima del match tra Springboks e All Blacks giocato lo scorso 1 agosto a Durban. Il match del Tri Nations è stato vinto dai padroni di casa 31-19. Tutti i punti degli Springboks campioni del mondo sono stati messi a segno da Morn Steyn, che nell'occasione ha realizzato 4 record: maggior numero di punti segnati agli All Blacks (il record precedente era del francese Lamaison, 29 punti nella semifinale della World Cup in Inghilterra nel'99), maggior numero di punti segnati da un solo giocatore in una partita del Tri Nations (superato il neozelandese Mehrtens, 29 punti all'Australia nel '99), maggior numero di punti segnati da un giocatore che abbia firmato l'intero score della propria squadra, e maggior numero di piazzati messi a segno da un nazionale sudafricano (battuto Montgomery con 7 calci in due occasioni). Da notare che gli ABs hanno giocato questo incontro, rivelatosi decisivo per la vittoria del Tri Nations, privi di alcuni giocatori fondamentali, come Dan Carter.

lunedì 4 gennaio 2010

Un po' di marketing anche per gli ABs


Andrew Ellis, Ma'a Nonu, Andrew Hore, Anthony Boric e Mils Muliaina l'11 novembre scorso - tre giorni prima del match di S.Siro con l'Italia - hanno partecipato a una serata promozionale dedicata alla cucina neozelandese - tanta buona griglia e poco altro...- al ristorante-pizzeria-steck house di Milano "Grani e Braci". Con loro le modelle della trasmissione "Italy's next top model" e soprattutto una troupe di Sky guidata dalla bella Tania Zamparo, già miss Italia e oggi conduttrice di SkySport24 e della trasmissione di rugby "Terzo Tempo". Solo Boric e Ellis hanno poi giocato contro l'Italia, nel match vinto 20-6 (gli ABs non hanno schierato molti dei loro migliori elementi) grazie a una meta di Flynn e ai calci di McAllister. Curiosità: il ristorante "Grani e Braci" fa parte del Gruppo Ethos, una catena di ristorazione controllata dalla cooperativa reggiana Cir-Food.

domenica 3 gennaio 2010

Impara l'haka con Rico Gear


Rico Gear, 31 anni, ala destra, 1,79m per 92 kg, 20 presenze negli All Blacks, ci insegna i movimenti e le parole della Ka Mate. Gear (fratello dell'altro All Black Hosea) ha studiato antropologia e lingua maori alla Massey University. Attualmente gioca nei Worcester Warriors nella Guinness Premiership in Inghilterra.

venerdì 1 gennaio 2010

In gennaio sapremo...


...Qual è stata la meta più bella del 2009. E' possibile vedere le 15 mete più belle dell'anno (ci sono anche Mils Muliaina in meta contro la Francia a Marsiglia,Isaac Ross contro gli Springboks e Ma' a Nonu contro l'Australia) sul sito dell'International Rugby Board.
www.irb.com/history/awards/newsid=2034613.html#voting+closes+irpa+try+year

Una grande haka per iniziare bene l'anno


Gli Abs (eccezionalmente in bianco) inscenano la Ka Mate al Velodrome di Marsiglia - guida Ritchie McCaw - il 28 novembre 2009 prima di Francia-All Blacks. Galletti sepolti sotto 5 mete a 0 per un punteggio finale di 39-12.